
Mimmo Ferraro
000 Racale
La raccolta è una sorta di monografia sulla figura dell’informatore ed esecutore Vittorio Garibaldi, protagonista delle registrazioni, che si accompagna alternando la chitarra e la fisarmonica, in una serie di brani tradizionali del Salento, o esterni alla tradizione locale: esegue anche una serie di canzoni da lui stesso composte o rielaborate su temi popolari.
000 Monteparano
Una serie di documenti con interviste e canti della tradizione locale, informazioni sulla storia del luogo che si intrecciano con i racconti di vita degli informatori. Sono eseguiti brani tradizionali e folk insieme ad alcuni classici della canzone napoletana rivisitati dagli esecutori locali; i testi cantati sono di contenuto satirico, amoroso, religioso e di lavoro, inoltre, sono documentati alcuni proverbi e filastrocche del luogo.
000 Matteo Salvatore. Un progetto... licenzioso
Di notevole interesse, nel Fondo Profazio, le raccolte dedicate a Matteo Salvatore nelle quali è continuo lo scambio di commenti musicali e narrazioni autobiografiche tra i due protagonisti, entrambi sospesi tra tradizione e folk revival. Tre delle cinque raccolte presentano le registrazioni effettuate da Profazio nella veste di ricercatore e documentatore (“M. Salvatore” - “M. Salvatore e A. Doriani” - “M. Salvatore. Un progetto... licenzioso”), anche in vista di progetti discografici sulla musica popolare del sud Italia. Le altre due (“M. Salvatore. Quando la gente canta” - “M. Salvatore. Il nostro sud”) contengono le registrazioni (quelle realizzate come prova o quelle messe poi in onda) delle due omonime trasmissioni radiofoniche proposte dalla Rai nei primi anni ’70 che vedono conduttore Otello Profazio e protagonista principale Matteo Salvatore. Alcune presentazioni di Profazio non sono seguite dai brani cantati da Salvatore, segno che in alcuni casi, non avendolo come ospite in studio, venivano mandate in onda le incisioni discografiche. Costante, in queste registrazioni, la presenza di Adriana Doriani (scomparsa nel 1973), che propone anche, da solista, le canzoni composte per lei da Matteo Salvatore.
La raccolta presenta una sequenza di brani registrati in un master per la realizzazione di un lavoro discografico, rimasto inedito, in cui le orchestrazioni che accompagnano la voce di Matteo Salvatore tendono a rendere il prodotto sicuramente più “commerciale”, seguendo il filone dei dischi da bancarella e del “liscio” ballabile. Alcune citazioni nei testi, come “gli americani”, “i canadesi”, così come il contrasto tra la virilità degli uomini calabresi rispetto a quella degli americani, fanno pensare che le registrazioni fossero destinate al mercato degli emigrati italiani in Canada, dove Matteo Salvatore era notissimo al pari di Otello Profazio.
000 Matteo Salvatore. Quando la gente canta
Di notevole interesse, nel Fondo Profazio, le raccolte dedicate a Matteo Salvatore nelle quali è continuo lo scambio di commenti musicali e narrazioni autobiografiche tra i due protagonisti, entrambi sospesi tra tradizione e folk revival. Tre delle cinque raccolte presentano le registrazioni effettuate da Profazio nella veste di ricercatore e documentatore (“M. Salvatore” - “M. Salvatore e A. Doriani” - “M. Salvatore. Un progetto... licenzioso”), anche in vista di progetti discografici sulla musica popolare del Sud Italia. Le altre due (“M. Salvatore. Quando la gente canta” - “M. Salvatore. Il nostro sud”) contengono le registrazioni (quelle realizzate come prova o quelle messe poi in onda) delle due omonime trasmissioni radiofoniche proposte dalla Rai nei primi anni ’70 che vedono conduttore Otello Profazio e protagonista principale Matteo Salvatore. Alcune presentazioni di Profazio non sono seguite dai brani cantati da Salvatore, segno che in alcuni casi, non avendolo come ospite in studio, venivano mandate in onda le incisioni discografiche. Costante, in queste registrazioni, la presenza di Adriana Doriani (scomparsa nel 1973), che propone anche, da solista, le canzoni composte per lei da Matteo Salvatore.
La raccolta presenta conversazioni e brani musicali tratti dalle numerose puntate del programma radiofonico "Quando la gente canta. Musiche e interpreti del folk italiano", condotto da Otello Profazio e curato da Enzo Lamioni. Profazio motiva la scelta di Matteo Salvatore e la sua costante presenza nel programma, esprimendo la sua stima per questo geniale portatore, che non fa ricerca con magnetofono e taccuino, ma interpreta e crea, pur analfabeta, melodie e storie degne della tradizione popolare di maggior qualità, come un vero poeta. Matteo, secondo Profazio, è testimone e interprete di una memoria che ricorda condizioni di vita inumane, che lentamente vanno scomparendo. Discute inoltre sul modo particolare di Salvatore nell’usare la voce, in modo sommesso e delicato, diversamente da molti interpreti di canti popolari. Profazio indica inoltre, piuttosto ironicamente, alcuni testi nei quali - secondo lui - il poeta Salvatore “fa diventare vere con la sua poesia anche le cose non vere”.
Interessante il contrasto nel quale Salvatore si definisce autodidatta, non all’altezza dei 'paroloni' dell’intellettuale Profazio, il quale in ogni modo vuol presentare e ‘spiegare’ le canzoni del suo ospite. Si parla anche del periodo trascorso da Matteo Salvatore a Torino. Periodo nel quale, quando cantava nei salotti intellettuali, Matteo sentiva commentare le sue canzoni con riferimenti a canti simili di origine settecentesca, cinquecentesca o trecentesca. Matteo ricorda, ironicamente, che a sentire certi commenti pensava che questi personaggi avessero studiato troppo e non capivano le sue canzoni, spesso composte qualche giorno prima.