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B. Montinaro, Salento 1976-1977 (17)

Tra poesia e canto, una ricerca esemplare

Attore per professione (con numerosi film all’attivo con alcuni dei più grandi registi europei, da Lattuada a Anghelopulos) ed antropologo per vocazione, Brizio Montinaro, grazie anche all’incontro con Maria Corti, ha svolto numerose ricerche sulle tradizioni poetiche e musicali del Salento, pubblicando tra l’altro, nel 1997 e nel 1978, due LP, Musiche e canti popolari del Salento vol. I e vol. II che, ripubblicati nel 2002 dalle edizioni Aramirè, hanno costituito a lungo una delle rare documentazioni sulle tradizioni orali del Salento, rilevate dalla viva voce di interpreti “interni” alla tradizione che, grazie alle sue ricerche, sono diventati punto di riferimento imprescindibile per studiosi ed appassionati nonché per i gruppi di riproposta.
Quei due fondamentali LP uscivano per la collana Albatros diretta da Roberto Leydi che ha conservato nel suo archivio una selezione di brani ai quali evidentemente attribuiva un significato particolare e che, non coincidenti per durata con quelli pubblicati, si offrono alla consultazione con le note redatte dallo stesso autore per l’edizione a stampa.

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  • Descrizione

    E' un canto rituale di questua appartenente al ciclo dei canti relativi al periodo Natale/Epifania. In questo periodo di relativa tranquillità per il lavoro dei campi, alcuni contadini, nel Salento, si riunivano in gruppo quasi sempre di cinque e andavano di masseria in masseria, di paese in paese, processionalmente, a cantare nei pressi delle case signorili e padronali la nascita di Gesù e l'arrivo dei Re Magi con i doni: la strina quindi, la strenna. Doni che alla fine del canto gli stessi cantori poi pretendevano dagli ascoltatori, in cambio di auguri. La strina era eseguita generalmente da una o due persone accompagnate da un'orchestrina di strumenti: organetto, cupa-cupa (specie di putipù napoletano a Corigliano chiamato anche zampogna), violino a sonagli, tamburello e triangolo.

    Data: gennaio 1977

  • Durata 06:06
  • Luogo Corigliano d'Otranto
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Luigi Costa: voce e cupa cupa, Antonio Costa: organetto diatonico
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Canto rituale appartenente al ciclo della Settimana Santa. Più di un canto vero e proprio è, come quasi tutti i canti rituali, una specie di rappresentazione riconducibile al genere bruscello. A' Lázzaro è un canto in lingua grica. Il giorno di san Lazzaro e durante tutta la settimana precedente la domenica delle palme una comitiva di pochi contadini, in genere di Martano, ma in altri tempi anche di Calimera, Zollino e altre località, con l'abito nuovo della festa, e con un grosso ramo d'ulivo (podari) debitamente addobbato con nastri multicolori, immaginette sacre e arance simbolo di fecondità, andava cantando di piazza in piazza, di quadrivio in quadrivio, di paese in paese, per tutta l'isola linguistica greca (Calimera, Martano, Zollino, Martignano, Castrignano dè Greci, Sternatia, Corigliano d'Otranto, Soleto e Melpignano) La Passione del Signore, perchè di questo si tratta nella lingua del luogo. Da qualche anno si è ripreso a cantare A' Lázzaro, dopo un periodo in cui ne era stata proibita la rappresentazione.

    Data: marzo 1970

  • Durata 05:21
  • Luogo Zollino
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Anaciuri (Giuseppe Chiriatti: voce; Cosimo Chiriatti: voce e fisarmonica diatonica)
  • Autore Brizio Montinaro

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Canto rituale fuori da ogni scansione calendariale. Una volta accompagnava le danze che concludevano la giornata di nozze dei contadini salentini. La musica è quasi sempre quella del tamburello percosso in battuta di pizzica pizzica o/e di chitarra. Dopo il banchetto nuziale era di rito ballare, almeno fino a qualche decennio fa, la pizzica pizzica, e dama fissa di tutti gli invitati era la sposa, nel cui corpetto ogni cavaliere, durante il ballo, era uso mettere un regalo in denaro. Quando poi la sera la sposa, sfinita, dava segno che la festa era conclusa, era compensata di tutta la sua stanchezza dal notevole gruzzolo che si trovava in seno. Il testo di questa pizzica-pizzica risulta composto da giustapposizioni di testi diversi.

    Data: agosto 1977

  • Durata 04:12
  • Luogo Melendugno
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Niceta Petrachi, detta "la Simpatichina": voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Canto della Settimana Santa noto, nei paesi di lingua romanza, come lu santu Lazzaru. Probabilmente è la risposta latina allo stesso canto pasquale greco.

    Data: luglio 1977

  • Durata 05:11
  • Luogo Aradeo
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore L. Rizzo, A. Mighali, N. Carrozzo: voce, tamburello, chitarra
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    La veste musicale dello stornello, come quella della pizzica-pizzica, ricopre e contiene qualsiasi testo. Spesso succede anzi che ne accoppia e talvolta affastella più di uno. La struttura ripetitiva, all'infinito, dello stornello permette gli accoppiamenti di testi più vari, spesso legati, senza alcun senso logico, a volte da una parola uguale o da analogia di contenuto, o ancora legati per contrasto.

    Data: agosto 1977

  • Durata 03:01
  • Luogo Melendugno
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Niceta Petrachi, detta "la Simpatichina": voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Serie di stornelli nella quale si alternano alle pene per il proprio amore assetato, consigli su chi si deve amare, abitudini sessuali, vanagloriose giustificazioni per la propria raucedine.

    Data: febbraio 1977

  • Durata 02:10
  • Luogo Calimera
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Lucia De Pascalis: voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Canzone colta al volo mentre veniva eseguita durante il lavoro da un gruppo di contadini di Martano. L'esecuzione è imperfetta, ma riscattata dalla sigolarità del tipo di canto nel quale alcune voci sostituiscono gli strumenti e fanno da bordone. Notevole esempio di polifonia salentina.

    Data: maggio 1976

  • Durata 01:46
  • Luogo Martano
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Giuseppe Chiriatti, Cosimo Chiriatti, Lucia De Pascalis: voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Stupenda metafora contenuta in una classica ottava, in cui il verso "morta non era e il sangue scorreva" è la chiave per sciogliere e chiarire i vari termini che la compongono. Il "bosco" è il corpo di Ninella, la "cerva" è il suo organo sessuale, la "testa" è la perduta verginità, la "padrona della finestra" e i verbi "ammazzare" e "amare" sono le due diverse facce della stessa medaglia.

    Data: aprile 1977

  • Durata 01:56
  • Luogo Melendugno
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Niceta Petrachi, detta "la Simpatichina": voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    E' una serenata. Non vi era innamorato nel Salento che non recasse serenate dietro la porta della donna amata. A questo obbligo d'amore adempiva da solo o, a volte, accompagnato da parenti e amici. Il suo canto era lungo e monotono, spesso senza accompagnamento, talvolta invece col solito ritmo del tamburello o, di rado, con l'organetto. Le serenate avevano una precisa funzione comunicativa e spesso l'innamorato ne modificava il testo per adattarlo al proprio sentimento e alle proprie circostanze. Ciò che non poteva essere detto direttamente alla donna amata, lo si cantava usando, appunto, il tramite della serenata. A volte però l'esecutore di questo tipo di canto non era l'innamorato ma un altro personaggio: il mandataro, specie di messaggero d'amore, assoldato per cantare le pene di un innamorato sotto le finestre di una bella fanciulla. Nel Salento le serenate venivano portate alle ragazze di giovedì, a volte anche il sabato e il martedì. Mai comunque, di giorno dispari.

    Data: luglio 1976

  • Durata 02:57
  • Luogo Martano
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rocco Gaetani: voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Canzone d'amore. Specie di cantico delle creature ad uso dell'innamorato salentino nel quale ogni cosa creata pare esista in funzione della donna patruna d'amore. La rima del tetrastico rafforza questo sentimento e induce a questa considerazione.

    Data: luglio 1976

  • Durata 01:03
  • Luogo Martano
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rocco Gaetani: voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Canzone d'amore composta dalla classica ottava a rima alterna. Nel Salento questo tipo di componimenti vengono chiamati anche sonetti.

    Data: luglio 1976

  • Durata 00:59
  • Luogo Martano
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Rocco Gaetani: voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Avulsa dal ciclo coreutico dei tarantati (pizzica tarantata) per i quali aveva una funzione terapeutica (iatromusica), oggi la pizzica vive quasi esclusivamente come canto a sè con una struttura aperta ad ogni "improvvisazione". Quasi ogni distico quindi ha un senso a sè stante. Inoltre la pizzica-pizzica ha avuto, fino ai primi decenni del secolo scorso, un ruolo autonomo anche nel rituale del matrimonio.

    Data: luglio 1977

  • Durata 04:11
  • Luogo Aradeo
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore A. N. Greco, A. Mighali: voce, chitarra e tamburello
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Dialogo scherzoso nella forma del contrasto in cui sono rintracciabili antichi elementi riferenti alla spartizione rigenerativa del corpo del tipo dei Testamenti carnevaleschi.

    Data: luglio 1977

  • Durata 02:31
  • Luogo Aradeo
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore L. Rizzo, N. Carrozzo: chitarra e tamburello
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Canzone d'amore composta da una sestina e una quartina e rima alterna, forma metrica molto frequente nella produzione salentina. Un giovanotto incontra la ragazza che ama, sola, per la strada e la blocca, ma lei, furba, per non compromettersi e perdere l'onore e quindi "la fortuna" di sposarsi, gli fissa un appuntamento, cosciente di non poterlo mantenere, nella propria casa, di sera, quando la madre non c'è (motivo questo comune a tanta musica popolare).

    Data: febbraio 1977

  • Durata 02:03
  • Luogo Calimera
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Lucia De Pascalis: voce
  • Autore Brizio Montinaro

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  • Descrizione

    Ballata di derivazione settentrionale, come rivela la lingua. Si tratta di una versione assai incompleta de La rondine importuna (Nigra 64) (è assente proprio il motivio della rondine che interrompe l'incontro amoroso). La rondine importuna è una delle ballate di più estesa diffusione e presenza in Italia settentrionale e centrale. Per le regioni meridionali è attestata, dalle raccolte a stampa, per la Calabria, la Basilicata, il Molise, il Lazio.

    Data: agosto 1977

  • Durata 04:18
  • Luogo Melendugno
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Esecutore Niceta Petrachi, detta "la Simpatichina": voce
  • Autore Brizio Montinaro

  • Genere Audio
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  • Descrizione

    Altro esempio di pizzica-pizzica in cui facilmente si nota l'impressionante forza del ritmo che i suonatori di Aradeo riescono ad ottenere col tamburello, traccia evidente di quei ritmi ossessionanti e parossistici della terapeutica pizzica-tarantata. In esecuzioni di questo tipo il testo ha relativa importanza e funge quasi esclusivamente da supporto alla musica.

    Data: luglio 1977

  • Durata 01:59
  • Luogo Aradeo
  • Provincia Lecce
  • Regione Puglia
  • Autore Brizio Montinaro