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Archivio Sonoro

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Fondo Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia-Campania (1328)

Uno straordinario patrimonio sonoro, fotografico e audiovisivo

L’avvio di un archivio sonoro presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari si deve soprattutto all'attività di Annabella Rossi, orientata in oltre venti anni di ricerca sul campo verso una sistematica ricognizione delle forme festive: apparati rituali e aspetti magico-religiosi e sociali della cultura popolare meridionale, ambiti che costituiscono ancora oggi la peculiarità di un archivio ricco di uno sterminato patrimonio attinente alle culture orali del Mezzogiorno d’Italia. 
Di straordinario valore e interesse i fondi fotografici che, oltre alle preziose collezioni storiche, con circa 140.000 immagini, documentano i temi più significativi della ricerca antropologica in Italia con un’attenzione particolare a feste, devozioni religiose, pratiche rituali, giochi e spettacoli di piazza ma anche problematiche sociali e tecniche di lavoro agricolo e artigianale. Il nucleo più significativo dell’archivio fotografico, databile tra il 1950 e la fine degli anni '70, si deve ancora all’attività di una studiosa dinamica e sensibile come Annabella Rossi, che promosse la costituzione dell’archivio e contribuì ampiamente al suo incremento: le tematiche demartiniane ricorrono frequentemente nelle campagne fotografiche dirette o realizzate dall’antropologa, con il coinvolgimento di nomi di grande prestigio tanto nell’ambito della fotografia quanto in quello della ricerca antropologica come Michele Gandin, Chiara Samugheo, Lello Mazzacane e Marialba Russo. 
Allo stesso modo, riconducibili all’attività di Annabella Rossi ed egualmente segnati da una costante presenza dei temi più emblematici della ricerca di De Martino, sono gli oltre 1.500 titoli dell’Archivio audiovisivo, avviato nel 1960 sotto la direzione di Tullio Tentori. Agli inizi del 1970 Annabella Rossi promuove e cura la realizzazione di una documentazione visiva, utilizzando le prime apparecchiature per la ripresa video. Il rilevamento, effettuato prevalentemente in Calabria e in Campania, porta alla realizzazione di materiali di ricerca incentrati su eventi festivi ed espressioni melo-coreutiche di straordinario interesse. L’incremento del fondo video dell’Archivio si deve anche alle acquisizioni di nuovi titoli nel corso della rassegna biennale MAV-Materiali di Antropologia Visiva, organizzata per le prime edizioni in collaborazione con l’Associazione Italiana di Cinematografia Scientifica e promossa da Diego Carpitella.

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