
Mimmo Ferraro
05 Paesaggio sonoro della Festa della Madonna di Pierno
04 Intervista a una signora di Avigliano
03 Intervista a una giovane ragazza di Avigliano
02 Evviva Maria!
01 Evviva Maria!
000 Giacomo Antonio Viccaro, Castelmezzano 1978
L’autore della raccolta Basilicata 7 (18BD430) si definisce un "nostalgico della tradizione" e dichiara di aver realizzato queste registrazioni nell’intento di salvare dall’oblio il "folclore castelmezzanese", in particolare un repertorio già all’epoca quasi del tutto in disuso al punto da avere incontrato non poche difficoltà nel reperire esecutori e cantori in grado di eseguire i diversi brani "tradizionali". Questi sono Antonio Diano (settantacinque anni – detto Il colonnello) alla zampogna, Francesco Diano (anni 48) voce e ciaramella, Rocco Iosco (sessantatre anni – detto Laurienza) e Giacomo Dema (sessant'anni – detto Carpanzano) all’organetto e lo stesso Giacomo Antonio Viccaro, che esegue alcuni canti verso la conclusione.
All'interno della raccolta sono presenti brani dei diversi repertori castelmezzanesi, nonché, a titolo esemplificativo, una breve suonata allo "zufolo" (flauto di canna). Del repertorio per zampogna sono presenti esecuzioni esclusivamente strumentali a ballo e pastorali, nonché un canto alla zampogna. Molto più ampio, invece, è il repertorio all’organetto che vede la presenza di due esecutori con numerosi brani strumentali da ballo e qualche canto all’organetto. In fine di registrazione, lo stesso rilevatore canta alcuni brani che, a suo dire, nessun altro era stato in grado di eseguire. Di questi, i primi sono di argomento amoroso, mentre gli ultimi due di ambito religioso relativi alla Settimana Santa e al culto mariano.
00 Fondo Leydi
La parte “lucana” dell'Archivio di Roberto Leydi, depositato nel 2002 presso il Centro di Dialettologia e di Etnografia di Bellinzona che, con la collaborazione della Fonoteca Nazionale Svizzera e il sostegno di Memoriav, ne ha curato i riversamenti conservativi e l'inventariazione. Grazie anche alla sensibilità del direttore del Centro, Franco Lurà, e di tutti i componenti del Comitato scientifico, questi materiali sono ora fruibili nelle sedi della Rete degli Archivi Sonori: sono escluse dal fondo quelle raccolte per le quali non si è avuta una formale autorizzazione dai rispettivi autori.
per ogni raccolta si riportano gli estremi della catalogazione di Bellinzona.
000 San Costantino Albanese
Secondo un metodo ampiamente collaudato in altre aree, la spedizione lucana è stata preparata da Feld facendo riferimento a studiosi che, ferrati nella conoscenza delle tradizioni e culture dell’area, potessero facilitare e meglio orientare le sue ricerche. Oltre a Dorothy Zinn, il suo costante riferimento è stato Nicola Scaldaferri che, tra l'altro, gli aveva inviato del materiale audiovisivo utile a definire il tipo di strumentazione necessaria per le rilevazioni che intendeva effettuare.
Da questo rapporto derivano anche le registrazioni della raccolta relativa al paese d’origine di Scaldaferri, dove Feld ha documentato esecuzioni strumentali e canti a zampogna peculiari della piccola comunità arbëresh.
000 Matera
Durante la permanenza in Basilicata, Steven Feld ha avuto come "base" per i suoi spostamenti la città di Matera dove è entrato in contatto con musicisti locali, interpreti per lo più della tradizione urbana. Tra questi i Larato che testimoniano come la trasmissione delle conoscenze musicali sia legata anche a rapporti di parentela ed avvenga all’interno di contesti familiari: Giuseppe e il figlio Alberico, diplomato in chitarra classica ma virtuoso di strumenti tradizionali, continuano infatti una tradizione appresa dal padre e nonno, Alberico, a sua volta esponente di spicco del contesto musicale materano. I repertori documentati in parte sono tradizionali, in parte interni a una variegata produzione musicale urbana.
000 Campanacci: Tricarico
La processione dei campanacci che si svolge all’alba del 17 gennaio a Tricarico tra la chiesa di Sant’Antonio Abate e piazza Garibaldi, segna l’inizio del carnevale.
La sfilata si svolge in maniera abbastanza caotica lungo le vie del paese: le maschere, tutte di sesso maschile, rappresentano una mandria di vacche (costume bianco con nastri colorati) e tori (costume nero con nastri neri e rossi) cui si aggiungono un capo-massaro, un sotto-massaro e tre vaccari; le diverse forme dei campanacci, agitati durante la sfilata, sono legate al costume e al sesso dell’animale rappresentato. La sfilata è animata dalle incursioni dei tori che scompigliano il procedere della mandria mentre il capo-massaro cerca di riportare tutto all’ordine. La presenza di campanacci (ma anche di oggetti sonori e strumenti da strepito) in contrapposizione a strumenti musicali veri e propri, prassi piuttosto frequente nei riti carnevaleschi, crea una sorta di contrapposizione tra musica e anti-musica.
Nelle registrazioni, lo zampognaro che interagisce con l’ambiente sonoro dei campanacci è Agostino Carlomagno, originario di Lagonegro ma attualmente residente a Matera, spesso presente durante le occasioni festive dell'area del materano.
Anche in questo caso, come già a San Mauro Forte, Feld si è preoccupato di rilevare l’intera dimensione acustica in cui sono inseriti tanto i suoni quanto le connesse attività umane, utilizzando una particolare strumentazione di registrazione.