
Mimmo Ferraro
11 Chichirichì galletto zoppo
10 Uè piccola Ninella
09 Rosina bella
08 Fischia il vapore
07 La mamma di Rosina era gelosa
06 Viento ca mena e lascialo menare
000 Cici Cafaro
Cici Cafaro è uno di quei personaggi che hanno segnato il mio cammino di ricercatore della cultura orale del territorio. Poeta e magnifico suonatore di armonica, organizzatore di feste, intrattenitore, istrione creativo e propositivo. Mai banale, sempre pronto a sostenere le sue posizioni in difesa della classe contadina e operaia e per questo pronto a pagare in prima persona. Cici si situa nel panorama della tradizione non tanto come “portatore” o “albero di canto” ma come un vero e proprio creatore di nuovi canti. Il più famoso sicuramente Opillopì opillopà. Fra le tante cose trasmesse, una sicuramente magnifica: distinguere e raccogliere i funghi, conoscere le loro virtù e in quali territori cercare. Cici è stato con me in tanti posti durante la ricerca: Aradeo, Ruffano, Kurumuny ed è stato protagonista assoluto di documentari e storie della cultura salentina.
000 Castro di Sopra (1976)
Donna Cecilia Lazzari era un’istituzione a Castro di sopra. Non vedente, si racconta che da bambina fosse caduta in un cespuglio di rovi e avesse perso per sempre la vista. Questo non le aveva impedito di conoscere a fondo Castro. Ogni via, ogni persona, ogni odore, ogni suono.
L’ho conosciuta attraverso il figlio Nicola. Abitava in una casa bellissima nella piazza di Castro di sopra. Nella sua bella casa mi ha fatto incontrare persone che hanno cantato e raccontato.
Un giorno mi ha preso per mano (manu manuzza), come recita un canto, e mi ha portato a Castro di sotto in casa di Elvira Valguarnera, che con voce limpida mi ha cantato “A dove vai bella fanciulla”, un canto narrativo, presente sia nella memoria orale salentina che nella memoria orale di tutta Italia.
000 Castrignano del Capo (1975)
Le registrazioni realizzate a Castrignano del Capo risalgono sicuramente al 1975. Ero in quel paese per fare uno spettacolo con il Canzoniere Grecanico Salentino. Arrivavo con molto anticipo con l’intento di andare in giro a chiedere a qualcuno se conoscesse canti “antichi”. Era il tempo in cui nulla sapevo di come si “schedasse” un canto, di come si compilasse una scheda. Era importante raccogliere i canti. Non solo per una ricostruzione della memoria orale e canora di un territorio (concetti che sarebbero stati più chiari molto tempo dopo), ma anche perché erano funzionali al repertorio del Canzoniere Grecanico Salentino. In piazza ho incontrato un uomo con un piccolo tamburello senza sonagli. Mi ha regalato dei canti molto interessanti e, per quel periodo, inediti. Resta il rammarico di non aver raccolto nessuna informazione per poter risalire alla sua identità.
La raccolta è dedicata a lui e a tutti coloro che hanno generosamente impiegato tempo e saperi per una storia del Salento.
000 Canzoniere Grecanico Salentino
Il Canzoniere Grecanico Salentino nasce nel 1975 da una felice intuizione di Bucci Caldarulo e Rina Durante intenzionati, nel panorama del folk revival nazionale, ad elaborare una proposta più filologicamente orientata verso un recupero e riuso delle fonti originali, per cui la ricerca sul campo si configurò da subito una delle prime finalità politiche e sociali del gruppo.
Del gruppo facevano parte Bucci Caldarulo (voce), Rossella Pinto (voce), Daniele Durante (chitarra classica, armonica, mandolino, voce), Roberto Licci (voce, chitarra acustica), Luigi Chiriatti (tamburello, voce), Rina Durante nella veste di coordinatrice. Tuttora presente sulla scena musicale, è guidato da Mauro Durante, figlio di Daniele, uno dei fondatori del gruppo.
Lo spettacolo, con la partecipazione di Cristina Ria, del gruppo Oistròs, come voce narrante, è stato registrato a San Donato di Lecce il 25 aprile del 1976.