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Archivio Sonoro

Mimmo Ferraro

Mimmo Ferraro

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 09:17

06 Intervista ad Antonio Di Cosmo 2

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 09:13

05 Intervista ad Antonio Di Cosmo 1

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 09:10

04 Tutt'in festë la cumpagnië

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 09:07

03 Spartenzë dëlërosë

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 08:54

01 Bella mo më në venghë passë passë

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 08:29

000 Antonio Zurlo e Sante Arpino

Antonio Zurlo e Sante Arpino sono state due figure essenziali nella ricerca di Giovanni Amati e Annamaria Bagorda. Il primo incontro con i due suonatori avviene nel 2002 mentre l'attività di documentazione prendeva forma, in un'area culturale intermedia situata tra le ultime propaggini delle Murge e l'alto Salento brindisino, zona molto ricca di musica tradizionale e mai interessata da una ricerca sistematica.
Antonio Zurlo nasce ad Ostuni (BR) e in tenera età si trasferisce nelle Campagne di San Michele Salentino (BR) dove la famiglia aveva preso in affitto alcune terre da coltivare. Per anni ha fatto parte, prima come semplice bracciante e successivamente da Caporale, delle “squadre” che si recavano in Basilicata durante il periodo della mietitura; oltre che come contadino, ha lavorato anche come “trappetaro” (frantoiano) e trainiere. Straordinario cantatore, eccezionale suonatore di organetto e castagnola, molto abile nel ballare e tirare di scherma ed indiscutibile punto di riferimento per la comunità, può essere definito un "albero di canto" per la qualità e la quantità dei suoi repertori vocali. Sante Arpino, bracciante e contadino, nasce a San Michele Salentino (BR), virtuoso dell’organetto e molto versato nel ballo, venendo da una famiglia di ballatori e suonatori di tamburello, è tuttora attivo nelle feste e nelle occasioni in cui la musica tradizionale è ancora richiesta, in funzione delle esigenze della comunità.
Seppur originari di due paesi diversi, i due, quasi coetanei, crescono insieme nella stessa contrada, “La sciuvula” in agro di San Michele Salentino dove vivevano le rispettive famiglie. Cresciuti in un contesto ricchissimo di suonatori, cantatori e situazioni in cui la musica tradizionale trovava larga espressione, hanno appreso il loro vastissimo repertorio, arricchendo quanto già ricevuto direttamente dalle famiglie d'origine. Dopo un’infanzia  e una giovinezza trascorsa insieme, Antonio Zurlo, con la sua famiglia, si trasferisce a San Vito Dei Normanni (BR) perdendo gradualmente i contatti con il suo amico Sante. Per iniziativa dei due ricercatori, Giovanni Amati e Annamaria Bagorda, i due si ritrovano assieme vent’anni dopo e, assieme all’affetto che li legava, trovano intatta la loro capacità di farsi interpreti delle musiche delle comunità di appartenenza. 
Anche per questa ‘amicizia ritrovata’ è stato così possibile ai due ricercatori documentare un repertorio estremamente ricco di suonate per il ballo, canti all’organetto, canti sul lavoro e di lavoro, racconti intorno alla vita musicale dell’area e al contesto in cui prendeva forma.

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 07:58

00 Fondo Amati Bagorda

Le registrazioni effettuate da Giovanni Amati e Annamaria Bagorda fra il 2003 e il 2008 che, con riferimento particolare alla Bassa Murgia, riportano alla luce un ricco  patrimonio di musiche da ballo, canti di questua e canzoni religiose, tali da consentire una più adeguata ridefinizione della geografia della musica tradizionale pugliese

Martedì, 05 Dicembre 2017 22:57

47 Rudianellë

Martedì, 05 Dicembre 2017 22:53

46 Mundanarë

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