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04 Sud e Magia. Ritorno alla terra del rimorso

  • Genere: Filmato
  • Filmato:

  • Descrizione:

    La quarta ed ultima puntata si apre con la sigla su un tema cantato da Lina Sastri, durante la quale si alternano i titoli di testa su fondo nero e frammenti di riprese dei protagonisti delle precedenti puntate del documentario: Zia Teresa con il lamento funebre, il mago di Paduli mentre simula gesti per l’esorcismo di uomo, Zia Vittoria impegnata in dimostrazioni di incorporamento e racconti; il contadino Domenico nella sua esperienza estatica; il guaritore Michele Acquaviva con le sue bottiglie d’olio miracolose; alcuni abitanti di Albano di Lucania; la tammurriata del Carnevale a Somma; l’esorcismo domiciliare di un tarantato, ed infine, una tarantata stesa nella piazza davanti la cappella di S. Paolo di Galatina che introduce il tema della puntata: la spedizione del 1959 realizzata dall'équipe guidata da Ernesto De Martino in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi di Musica Popolare dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la RAI, che fornì i mezzi tecnici per le rilevazioni, e si avvalse dell'aiuto dell'archivista della Curia di Otranto per le ricerche sulle visite pastorali alla cappella di S. Paolo di Galatina e il contatto con Francesco De Raho che, dal 1908, era stato medico dei tarantati. 
    Scorrono le immagini de La Taranta, il primo documento filmato sul tarantismo, realizzato da Gianfranco Mingozzi nel 1962 con testi di Salvatore Quasimodo. 
    Per capire cosa è rimasto del fenomeno e cosa è cambiato, si intervistano Luigi Stifani, che incarna la voce del passato, e il medico condotto di Nardò, che testimonia invece l’attualità: mentre il primo parla delle varie tonalità utilizzate col violino per guarire i tarantolati, il secondo elenca le cause cliniche del tarantismo (neuroastenia, particolare stato eretistico che coglie soggetti psicologicamente deboli, difficoltà economiche e disturbi sessuali).
    Così mentre Stifani racconta nel suo negozio da barbiere di una donna che ballò per dodici giorni e per la quale furono impegnate due squadre di suonatori, oppure dell'uomo che per quaranta giorni si torse a terra come la biscia che lo morse, il medico dichiara che spesso sono fanatismi religiosi e somatizzazioni di problemi psichici, oltre che una profonda miseria, a dar vita a queste manifestazioni. 
    Stifani afferma che la causa dell'esigua presenza di tarantati rispetto al passato è da attribuire al fatto che nessuno più lavora in campagna, che veleni e insetticidi diminuiscono la potenza avvelenatrice delle tarantole.
    Viene intervistato un uomo di trent'anni morso da due tarantole che era emigrato in Germania da dove era rientrato a Nardò ormai guarito.
    In silenzio scorrono le riprese di Galatina, è il 29 giugno 1977, nella cappella di S. Paolo: le donne rotolano a terra, c’è chi riesce a malapena a camminare, una tarantata si mostra molto violenta nei confronti dei familiari e verso la folla. Tra i momenti più interessanti, l'incontro con Maria di Nardò, la protagonista del documentario La Taranta di Mingozzi che ha ora quarantasette anni e si è risposata dopo la morte del marito. Alle domande Maria risponde con sufficienza e in modo sbrigativo: non ricorda come era fatto il ragno che la morse ma, malgrado sia ormai guarita da quattro anni, continua ad andare a S. Paolo il giorno della  festa. Quando l'intervistatrice chiede a Maria se oggi ci sono più o meno tarantate rispetto a vent'anni fa, si avverte un forte disagio, la donna sispazientisce, dice di essere nervosa e si rivolge al medico facendogli notare di aver accettato l'intervista solo perché lui le aveva chiesto di farlo, ma che in verità non ne aveva alcuna voglia, abbandonando lo studio in cui si svolgevano le riprese.

     

  • Durata: 01:03:36
  • Data: Venerdì, 21 Aprile 1978
  • Luogo: Nardò, Galatina, Lecce
  • Provincia: Lecce
  • Regione: Puglia
  • Autore: Claudio Barbati, Gianfranco Mingozzi, Annabella Rossi