Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti. Per proseguire devi accettare la nostra policy cliccando su “Sì, accetto”.

Archivio Sonoro

Ti trovi qui:Archivio Sonoro | Archivio Sonoro Puglia | Fondo Teche Rai-Puglia | Sud e magia-Puglia | 01 Sud e Magia. I vivi e i morti

01 Sud e Magia. I vivi e i morti

  • Genere: Filmato
  • Filmato:

  • Descrizione:

    Mentre si assiste all'esibizione di diversi gruppi folkloristici nel corso del Primo Festival Internazionale Folk di Vibo Valentia, una voce fuori campo avverte che "queste immagini non appartengono alla cultura popolare in nome della quale si presentano, come non appartengono a questa cultura molti spettacoli, feste e sagre", proprie invece di un folklore diventato oggetto di consumo e, dunque, "addomesticato" alle attese del grande pubblico. 
    Danze e musica così cessano e si leva la voce di una donna dal cimitero di Bella (un paesino montano della Lucania, che già Luigi Di Gianni, nel 1959, aveva ritratto in Nascita e morte nel meridione). L'anziana è Zia Teresa di ottantasette anni, vedova dal 1956, che piange il marito nella forma canonica del lamento funebre. Nell'intervista la donna racconta la fatica di vivere con sei figli tra fame, indifferenza e povertà, la stessa che le ha impedito di dare una sepoltura ai propri cari, sia pure in quel cimitero senza lapidi, sostituite da pietre incise con una croce e un numero. 
    La biografia di De Martino è ripercorsa attraverso immagini dall'infanzia alla maturità. Alla fine degli anni Quaranta lo affianca come collaboratrice Vittoria De Palma, sua moglie, che dallo studio romano testimonia l'ispirazione civile delle ricerche del marito, insistentemente rivolto alla costruzione di un "mondo migliore, nel quale migliori saremmo diventati tutti: io che cercavo e loro che ritrovavano". 
    Scorrono momenti della Rabata di Tricarico, il paesino del materano che, grazie anche alla presenza di un intellettuale come Rocco Scotellaro, costituì una porta di ingresso privilegiata per gli studiosi interessati a quei luoghi assunti come simboli dell'alterità di casa nostra, quasi un paradigma della realtà contadina e del mondo subalterno meridionale. Sul suo taccuino di lavoro, apparso con il titolo Note Lucane su "Società", non a caso De Martino scriveva: "Appunto per questo la mia collera è proprio la stessa di questi uomini che lottano per uscire dalle tenebre del quartiere rabatano e la mia lotta è proprio la loro lotta. Rendo grazie al quartiere Rabatano e ai suoi uomini per avermi aiutato a capire meglio me stesso ed il mio compito". 
    Il premio Viareggio, vinto dal ricercatore con Morte e pianto rituale nel mondo antico, conduce al tema della puntata che prosegue il viaggio alla scoperta delle forme popolari per esorcizzare il dolore.
    Immagini e lamentazioni del giorno dei morti al cimitero di Pisticci servono così ad evidenziare come mediante il lamento funebre si tenda a trasformare il defunto in una figura benefica, al fine di esorcizzare il pensiero della morte, allo stesso modo il carnevale di Somma Vesuviana può considerarsi un esorcismo collettivo al ritmo delle tammurriate.
    Guidati da Patrizia Ciambelli, un'allieva di Annabella Rossi, si percorre il cimitero sotterraneo della Chiesa di S. Pietro ad Aram, nel quale in alcuni giorni della settimana si recitano rosari e preghiere per le anime purganti: compiuto il percorso di saluto le devote parlano con l'anima defunta, cercano conforto toccando e baciando le ossa, altra forma per esorcizzare la paura della morte. 
    Tornando in Basilicata si ricostruisce il campo etnografico sulla magia lucana, affrontato dal 1950 al 1957 e finanziato dalla Parapsychology Foundation di New York, i cui risulti su fascinazione, possessione e malattie magiche, confluirono in Sud e magia. L’etnologo e la sua équipe, composta dal medico Mario Pitzurra, lo  psicanalista Emilio Servadio, i fotografi Franco Pinna, Aldo Gilardi e Andrè Martin, entrarono in contatto con i maciari e le maciare di Albano di Lucania. Il primo intervistato, però, riconosce in paese una mentalità più emancipata rispetto a quanto emerge dal ritratto demartiniano e diversi interlocutori si rivelano scettici riguardo ai risultati raggiunti dai ricercatori. 
    Il documentario si conclude con le immagini del carnevale di Somma Vesuviana mentre scorrono i titoli di coda.

     

  • Durata: 57:20
  • Data: Venerdì, 31 Marzo 1978
  • Luogo: Bella, Rabata di Tricarico, Albano di Lucania, Somma Vesuviana, Roma
  • Autore: Claudio Barbati, Gianfranco Mingozzi, Annabella Rossi