Maria Convertino nasce nel 1931 da padre pescivendolo e mamma contadina. I genitori erano proprietari di terreni della zona di Fasano (Br) dove già da piccolissima Maria apprende il repertorio vocale durante il lavoro nei campi, mentre raccoglieva il grano, le fave e le olive. L'apprendimento avveniva attraverso l'imitazione delle altre cantrici più esperte, ma ricorda un episodio che la fece definitivamente riconoscere dalla comunità come una bravissima cantrice: il fratello, insieme ad altri suoi compagni, si preparava per suonare in occasione della questua del Sabato Santo, ma un cantore all'ultimo minuto si defilò. Trovandosi in difficoltà, il fratello di Maria chiese alla sorella sedicenne di vestirsi da maschio e partire con lui, nonostante la contrarietà del padre, che non riteneva "educato" che una ragazza portasse matinate e serente in giro per i paesi. Ma il suo canto, racconta Maria, fu così apprezzato che decise di iniziare a cantare anche fuori dal contesto lavorativo. Anche Maria, come tanti altri cantori, ha imparato il proprio repertorio vocale, non solo attraverso l'imitazione durante il lavoro nei campi, ma anche attraverso l'apprendimento dei canti incisi nei vecchi 78 e 45 giri.
Smette di cantare nel 1962, quando si trasferisce in Svizzera per lavorare in una fabbrica di rasoi elettrici, e ritorna in Italia nel 1983, dove lavora in un hotel e in cucina presso un ospedale, abbandonando definitivamente la pratica dei canti durante il lavoro nei campi. Tuttavia, grazie all'amico Antonio Loparco, “Tunnicchio”, suonatore di organetto, inizia a cantare in occasione del carnevale, del presepe vivente, di feste paesane e in eventi organizzati per recuperare il canto e la danza tradizionale.
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