L’area del Salento è particolarmente ricca di canti d’amore. Sono tanti quanti i fiori coloratissimi che spuntano spontanei in un campo a primavera.
Se i morolòja sono canti espressamente femminili, i canti d’amore sono espressione prettamente maschile. Pochissimi sono i canti in cui l’io narrante è una donna. Si direbbe che il salentino sia uomo particolarmente sensibile ed estroverso. Non è esattamente così. Se è lui a crearli è lei molto spesso a cantarli. Quando canta il maschio è perché si nasconde dietro la formalizzazione delle occasioni (serenate, feste, vendemmia ecc.) quando canta la donna invece è molto più libera e non ha bisogno di paraventi. Canta mentre lavora e canta a casa, quasi naturalmente, come gli uccelli, appropriandosi dei canti maschili in una sorta di autocompiacimento con la mente rivolta all’amante che lei immagina le dica le parole del testo.
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000 Canti satirici e d’amore
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