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000 Giacinta Rampino, Salento 1986-87 (Puglia 36, 26BD216)

Canto pasquale per eccellenza, ispirato alla passione di Gesù, Santu Lazzaru costituisce uno dei brani più interessanti e rappresentativi della tradizione popolare salentina. Un tempo, tutti i venerdì di quaresima, era in uso che gruppi di musicisti andassero in giro per le strade del paese ad annunciare la passione di Cristo. Con lo scopo di convincere gli ascoltatori a offrire loro doni alimentari come uova, formaggio o altre pietanze, i cantori si fermavano davanti alle porte di case e masserie intonando versi che richiamavano scene della vita e della passione di Gesù, spesso rielaborate in chiave popolaresca. Tale funzione, riscontrabile anche nella tradizione di altri canti festivi come la strina di Natale, giustificava l'estrema ripetitività della struttura del canto, una sorta di cantilena assillante eseguita in dialetto romanzo le cui strofe venivano scandite talvolta per lungo tempo fino allo sfinimento degli ascoltatori. Ogni interpretzione di Santu Lazzaru poteva contenere un numero di strofe variabile in funzione delle circostanze. L'esecuzione andava avanti a oltranza fino a quando i proprietari delle masserie decidevano di porre fine alla nenia offrendo i loro doni ai musicisti. Per questi motivi appare difficile stabilire un'unica versione del testo, con il suo esatto numero di strofe e la loro sequenzialità.
La raccolta contiene un articolato campionario di versioni di Santu Lazzaru, eseguite da cantori e musicisti diversi. Si noti l'estrema varietà testuale dei versi cantati nelle tracce, che rende il brano adattabile alle circostanze e particolarmente idoneo all'improvvisazione.
La seconda parte della raccolta contiene quattro versioni de “La matinata”, serenata popolare dalla complessa struttura (come suggerisce il nome, al contrario delle serenate classiche, le “matinate” si eseguivano di mattina anziché di sera), nella quale a ogni strofa cantata si alterna un giro di organetto. Da notare la caratteristica chiusura del brano, con ritmo e versi tipici di una “pizzica pizzica”.
Le registrazioni sono state effettuate in vari comuni del Salento nel biennio 1986-1987.

  • Genere: Audio