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Archivio Sonoro

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000 Diego Carpitella e Roberto Leydi, Carpino (Puglia 6, 18BD425)

Le rilevazioni effettuate nel 1966, in preparazione dello spettacolo Sentite buona gente, in programma per la stagione 1966-67 del Piccolo Teatro di Milano, documentano un momento storico irripetibile, una straordinaria e corale possibilità di contatto con il passato, con una “schola” di cantori della tradizione pastorale del Gargano che ha lasciato un’impronta sonora indelebile. Uno dei documenti più importanti sulla musica popolare di Carpino contiene alcune delle esecuzioni più significative del repertorio tradizionale delle serenate, divenute pertanto un riferimento imprescindibile negli anni a venire per tutti gli esecutori e i gruppi di riproposta. 
Gli informatori, del resto, costituiscono autentici alberi di canto della tradizione carpinese: Rocco Di Mauro, Michele Antonio Maccarone, Gaetano Basanisi, Andrea Sacco, Angela Gentile, Antonio Di Cosmo.
Nonostante i limiti determinati dal contesto di un'esibizione teatrale, con la riproduzione dei repertori popolari su un palcoscenico (problematiche di cui erano coscienti gli autori e affrontate nella preparazione e presentazione dello spettacolo), le registrazioni restano un documento straordinario, denso di informazioni.
Le tarantelle di Carpino e le arie eseguite, come affermano Leydi e Carpitella nel libretto di salaredatto per lo spettacolo, “esulano da qualsiasi stilizzazione culta” con le loro svariate tecniche vocali (melismi, attacchi glissati, cadenze gridate e improvvise, tremoli e singhiozzati); lo stile delle “arie” è prevalentemente discendente, “dal registro molto acuto, gridato e tenuto, con ambitus molto ampi, scale modali e per toni interi, con intervalli in genere al di sotto del semitono temperato”.
A favorire questa libertà delle voci è la chitarra battente, caratterizzata da un’indeterminazione tonale, da un accompagnamento in ciclo tonale e mono tono limitato e ripetitivo. I testi sono d’amore, satirici o religiosi, eseguiti sulla stessa struttura musicale. Nelle registrazioni sono eseguite fondamentalmente due forme di tarantella, la mundanarë (forma di accompagnamento in minore) e la rudianë (forma di accompagnamento in maggiore). Di notevole interesse le due esecuzioni della canzonë, parte centrale della serenata di Carpino, con uno stile vocale e polivocale elaborato, ricco di melismi e glissati. In particolare, il brano 11 riproduce una lunga sequenza (più di 11 minuti) della seconda parte della serenata: dopo il canto a distesa della canzonë, sono eseguite le parti nelle quali venivano cantati testi di scuse e di commiato finale.
La raccolta è ulteriormente arricchita da un’intervista sulle origini e funzioni d’uso della canzonë (brano 8); un esempio di accordatura della chitarra battente seguito da un assolo di Andrea Sacco (brano 5); un canto per la raccolta delle olive eseguito da Angela Gentile (brano 11). 

  • Genere: Audio