L’unica testimonianza raccolta da un anziano informatore a San Nicandro Garganico sui canti all’altalena, detti ndrandl (dal movimento dell’altalena), sembrano confermare le più antiche registrazioni effettuate da Carpitella e Lomax nel 1954, e quella successiva del 1966 di De Cristofaro. Anche in quest’area del Gargano i canti venivano eseguiti in modalità antifonale da due persone che prendevano posto sull’asse dell’altalena, maschio e femmina o dello stesso sesso, secondo il contenuto dei testi che poteva essere a dispetto o d’amore.
I canti inseriti in questa raccolta presentano un’esecuzione a due voci alterne maschili, in cui la voce più giovane sembra apprendere dalla prima voce più anziana; ciò è dovuto a fattori contingenti alla ricerca sul campo, in cui non è sempre possibile trovare due informatori che dopo decenni ancora ricordano questo antico repertorio. Come negli nzammarùchele di Biccari, anche negli ndrandl di San Nicandro le due voci, che si alternano con una intonazione modale ricca di abbellimenti, ripetono gli stessi versi ma con la particolarità di iniziare ogni strofa con una formula nonsense O re, di cui nemmeno gli informatori sembrano conoscere il significato.
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