La ricerca a San Vito dei Normanni è stata suggerita da Fernando Giannini, medico originario di San Vito ma residente a Perugia. Da ragazzino aveva fatto il garzone presso il salone da barba di Costantino Vita, virtuoso del mandolino e suonatore in un'orchestrina che eseguiva musiche per la guarigione delle tarantate. A San Vito dei Normanni si racconta che vi fossero diverse "squadre" di suonatori per tarantate. La terapia musicale si svolgeva secondo due precise modalità. La prima consisteva nell'allagare la stanza, dove si svolgeva la ritualità, con acqua e nel piantare ai quattro angoli della stanza dei grossi chiodi che servivano sia da amplificatori del suono sia per tenere “inchiodata” la taranta in quel preciso luogo. La seconda consisteva nell'immergere le tarantate in delle botti tagliate a metà e piene d'acqua e nel farle ballare lì dentro. Questa particolare caratteristica della presenza dell'acqua era determinata dalla convinzione che le tarante del luogo fossero tutte ‘d'acqua’. Le varietà di pizzica pizzica presenti a San Vito, secondo Costantino Vita, sono pizzica in La minore, in Re minore, in Sol, e l'Originaria.
La ricerca è stata realizzata fra dicembre del 2000 e gennaio del 2001 a casa di Lino Sabatelli e Titina Fasano, con Costantino Vita e una vicina di casa dei Sabatelli. Titina, oltre a cantare e a conoscere il repertorio della musica popolare della zona, è anche un'abile suonatrice di tamburello. La seconda seduta di registrazioni è stata realizzata a casa di Lelli Margherita, cantrice e straordinaria suonatrice di tamburello.
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