Rilevazioni condotte da Paolo Apolito a Somma Vesuviana il 9 aprile 1983, ovvero il sabato in albis, il primo giorno della festa della Madonna di Castello, detto anche sabato dei fuochi, perché vengono accesi intorno al santuario numerosi falò sui tuori, che danno l'impressione della lava che scorre sulla montagna, quasi a voler esorcizzare la paura del Vesuvio. La raccolta documenta un ballo sul tamburo eseguito dalla celebre paranza d'Ognundo, tra i cui componenti si celebra lo storico capo-paranza, zì Gennaro, da parte di Raffaele Molaro (membro della formazione e addetto alla questua e alla raccolta di denaro per l'organizzazione dei fuochi), Anna Lomax (antropologa ed etnomusicologa, figlia di Alan Lomax), che racconta inoltre del viaggio compiuto nel 1975 dalla paranza d'Ognundo che si era esibita in diverse città americane, e infine dallo stesso ricercatore; e ancora scorci del paesaggio sonoro festivo, canti a figliola legati senza soluzione di continuità ad altrettanti balli sul tamburo, momenti liturgici e testimonianze raccolte tra i presenti.
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