Una sacra rappresentazione, musiche bandistiche, canti tradizionali, eseguiti con l’accompagnamento di tammorre e organetti, e il paesaggio sonoro della festa della Madonna dei Campi a Giovi, frazione salernitana, il lunedì di Pentecoste, a propiziare l’inizio della stagione dei lavori agricoli. A maggio, infatti, si canta l’inno e si recita la preghiera d’intercessione per la protezione di vigneti, famiglie e animali: consuetudine antica è la benedizione della terra, intrecciata alla tradizione popolare di racconti d’eventi speciali attribuiti alla Vergine, che sarebbe apparsa ad una pastorella. Da allora, non sono mancati prodigi straordinari: in tempi di difficoltà si suonavano le campane contro piogge violente o infestazioni di cavallette. Nei secoli il culto mariano ha valicato i confini geografici di Giovi, se si tiene conto che per devozione, fino a pochi anni fa, tanti erano i pellegrini provenienti dalla Piana del Sele, dalla Valle dell’Irno e dalla città di Salerno.
Gli abitanti di Giovi, ancora oggi, destinano il giorno della festa al totale riposo, riversandosi nella chiesa per assistere alla messa, portando ciascuno il suo cero e l’offerta in denaro, ed infine partecipano alla processione del mezzogiorno.
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