01 Canto di questua per Capodanno (Buco Buco, strina)
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Descrizione:
Testo: Gentilissimi miei signori
noi a voi facciamo inchino
con sincero di vero cuore
e come afflitti pellegrini
con sincero di vero cuoreCoro:
con sincero di vero cuore
e come afflitti pellegrini
A Beetlemme noi siamo stati
la capanna a visitare
con il giudeo di Gerusalemme
più non si riesce a camminare
Coro:
con il giudeo di Gerusalemme
più non si riesce a camminareVisitato abbiam la grotta
dove è nato il divino Agnello
è nato al cuore di mezzanotte
tra il boe e l’asinelloCoro:
è nato al cuore di mezzanotte
tra il boe e l’asinelloCentoquarantaquattromila
di fanciulli già pigliati
furono posti a fila a fila
e come agnelli immacolati
Coro:
furono posti a fila a fila
e come agnelli immacolatiCostantino l’Imperatore
era lebbroso di natura
per guarire suo malore
ora sentitene la curaCoro:
per guarire suo malore
ora sentitene la curaPer guarire il suo malore,
ci vuole il sangue degli innocenti
solo l’acqua battesimale
e solo quella lo potrà salvareCoro:
solo l’acqua battesimale
e solo quella lo potrà salvareMentre Messa lui diceva
poche rape seminava
molte rape raccoglieva
per i soldati da dar a mangiareCoro:
molte rape raccoglieva
per i soldati da dar a mangiareI soldati tutti stupiti
che San Silvestro questo faceva
e per maggiore del loro stupore
furono cotte e già mangiateCoro:
e per maggiore del loro stupore
furono cotte e già mangiateE arrapiteci che sti porte
e se ce le volete aprire
simm gente ca’ crianza
na cos’è nient c’è accuntentamm’Coro:
simm gente ca’ crianza
na cos’è nient c’è accuntentamm’Quanto onore abbiamo avuto
in questa casa siamo venuti
e guardateci e tenitece a mente
ca simm tutta brava genteCoro:
e guardateci e tenitece a mente
ca simm tutta brava genteA padrona ‘e chesta casa
mo ce caccia na bbona spasa,
d’auciat’e susamiegli
e nu bichier ‘e vino bbuonoCoro:
d’auciat’e susamiegli
e nu bichier ‘e vino bbuonoBuco buco ed il violino
con chitarre e mandolino
mamme e figli tutti riuniti
e se ne andarono a MessinaCoro:
mamme e figli tutti riuniti
e se ne andarono a MessinaSiamo stati in una bottega
baccalà senza moneta
e la bocca ancor ci fete
e ci arraggiamo dalla seteCoro:
e la bocca ancor ci fete
e ci arraggiamo dalla seteNoi a Roma siamo stati
a visitare il Santo Padre
e al ritorno che noi faremo
un bel regalo ti porteremoCoro:
e al ritorno che noi faremo
un bel regalo ti porteremoCoro:
d’auciat’e susamiegli
e nu bichier ‘e vino bbuonoE sperlonga, mia sperlonga
e pe’ fino alla Maddalena
e che Dio te la guarda
e questa bella tua moglieraCoro:
e che Dio te la guarda
e questa bella tua moglieraE sperlonga, mia sperlonga
e pe’ fino a Santo Vito
e che Dio te lo guardi
questo bello tuo maritoCoro:
e che Dio te lo guardi
questo bello tuo maritoE sperlonga, mia sperlonga
e pe’ fino a San Giovanni
e che Dio te li guarda
ai vostri figli e a tutti quantiCoro:
e che Dio te li guarda
ai vostri figli e a tutti quantiE cantanno pè tutta Sessa
e cantann la nostra sorte
siamo giunti alla fine dell’anno
e siamo salvi dalla morteCoro:
siamo giunti alla fine dell’anno
e siamo salvi dalla morteOggi è calato l’anno vecchio
e domani è l’anno nuovo
e comma ci simmo arrivati avuanno
ci arriveremo acca a cientanniCoro:
e comma ci simmo arrivati avuanno
ci arriveremo acca a cientannie comma ci simmo arrivati avuanno
ci arriveremo acca a cientanniOi Maronna,
che ‘in Paradiso staje
tenim chesta casa
te voglio bene e vuai
buco buco e San Silvestro
ca nui facimmo festa
e a festa nun se fabuco buco vo cammenà
Uno,
due
tre,
quattro,
cinque,
sei,
sette,
otto,
nove,
dieci!Il Buco Buco di Sessa Aurunca (Caserta) è un canto di strina che viene eseguito il 31 dicembre da squadre di musicisti, detti bucobuchisti, che in competizione tra loro, dal tramonto, girano per il paese alla ricerca di un'offerta ('a 'nferta), un tempo esclusivamente di tipo alimentare, proponendo in cambio il canto beneaugurante.
La strina è, infatti, il canto di questua che accompagna la nascita del nuovo anno, benedicendo la famiglia e di buon auspicio per raccolti abbondanti. Il canto è principalmente corale, ma in alcune versioni, come questa, viene eseguito con l'alternarsi di una voce principale e di un coro a più voci, tutte maschili. Il testo vede il fondersi del racconto dell'avvento di Gesù Cristo con versi beneaugurali ed altri nei quali viene palesata la richiesta di un'offerta. In ogni performance il testo viene rielaborato dal cantore, il quale a seconda dell'occasione modifica l'ordine e il numero delle strofe e, in alcuni casi, anche alcune parole (fenomeno che si può notare confrontando il testo di questa traccia con quello della traccia 06).
Lo strumento principe di questo rito e che conduce il canto è il tamburo a frizione, putipù, conosciuto nel casertano come buco buco, denominazione locale che dà il nome anche al rito e al componimento musicale. Questo membranofono è accompagnato da molti altri strumenti, con i quali va a formare un corpo bandistico. Quest'ultimi includono varie tipologie di idiofoni a raschiamento e a frizione, dal tricchebballacche allo scetavajasse; membranofoni di varie dimensioni, dalla tammorra alla grancassa; ma anche fisarmoniche, piatti, ottoni, cordofoni, strumenti ad ancia e molti altri.
Quella di Sessa Aurunca non è l'unica forma di questo canto ancora eseguita. Il comune consta di un numero molto elevato di frazioni, in alcune delle quali ricorrono differenti forme di canti di questua, il più particolare e conosciuto è il Buco Buco di Corigliano. - Durata: 10:03
- Data: Domenica, 01 Gennaio 1984
- Luogo: Sessa Aurunca
- Provincia: Caserta
- Regione: Campania
- Esecutore: Anonimi: putipù, tricchebballacche, fisarmonica, grancassa, piatti, ottoni, voci maschili
- Autore: Non indicato