Tra le più antiche forme di religiosità partenopea, la festa e il culto della Madonna di Piedigrotta (Na) hanno origini arcaiche, prima pagane poi cristiane, collegate alla grotta di epoca romana che nei secoli ha ospitato riti e culti di fertilità, orgiastici e sacri, in un luogo con forti valenze simboliche tra terra e cielo, nascita e morte, luce e oscurità. La Crypta Neapolitana nei secoli ha attirato l'interesse di poeti e sovrani ma soprattutto ha contribuito a forgiare la profonda componente sincretica popolare e più in generale la cultura partenopea. Le rilevazioni presenti in questa raccolta restituiscono un'ampia indagine sulla festa e il culto della Madonna di Piedigrotta. Il vasto corpus di informazioni e documenti include: una serie di canti polivocali religiosi, canti a distesa, rosari, narrazioni, canzoni, leggende e aneddoti sulla festa e la devozione per la Madonna. Nelle interviste, realizzate con alcune anziane, si presentano le forme e la storia del culto nei secoli, in un processo di proposizioni e interpretazioni che lasciano emergere la visione popolare della festa e della Madonna. Le narrazioni e i ricordi affondano nella tradizione orale fino al mito fondativo, passando in rassegna episodi storici, dalla dominazione spagnola ai ricordi vividi delle esperienze di vita dei primi decenni del '900 e del periodo bellico, quando si celebrava la festa nella grotta con musiche e danze tra la notte del 7 e l'alba dell'8 settembre. Alle tradizioni e alle leggende si legano inoltre alcuni riferimenti al mito della scarpetta persa dalla Madonna, che ha ispirato la nota Gatta cenerentola del Basile ripresa da Perrault e riproposta nell'adattamento teatrale di Roberto De Simone.
(826-9 109046-7)