La festività cade la seconda domenica di maggio (nel 1979 era il 13 maggio) ed è celebrata con un solenne rito religioso: la statua del santo viene portata in processione per le vie del paese; la processione fa una breve sosta per assistere ai fuochi pirotecnici poi prosegue fino alla piazza centrale dove i portatori adagiano la statua di San Michele su un tavolo di fronte al palco. In una seconda fase viene allestita la Sacra Rappresentazione della lotta tra l'Arcangelo San Michele e Lucifero. L'Angelo, un bambino o una bambina, avanza lentamente in aria dalla loggia della casa canonica imbragato ad una carrucola che scorre su una corda fino a posizionarsi di fronte al palco che rappresenta l'Inferno. L'Angelo apre la prima parte del dramma lanciando un severo monito a Lucifero per essersi ribellato a Dio e gli annuncia che questa sua disobbedienza gli costerà cara. Lucifero si dichiara pronto alla battaglia e sfida l'Angelo. Con questa intesa termina la prima parte del dramma. L'Angelo accompagnato da applausi scroscianti raggiunge il lato opposto della piazza mentre la statua del Principe degli Angeli, in processione, percorre il lato opposto del paese (contrada Serra). Al ritorno della processione, giunti di nuovo in piazza, l'Angelo, munito di scudo e spada, ritorna in scena ed affronta Lucifero. Lo scontro comincia e, dopo un simbolico duello, l'angelo contrasta il diavolo. Umiliato e confuso Lucifero si dichiara sconfitto e si rifugia negli Inferi. L'Angelo, nel volo di ritorno, canta un inno di lode al cielo.
(846-7, 109054)