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Archivio Sonoro

01 In viaggio verso Somma parlando della Grande Imperatrice

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    Conversazione tra i ricercatori in viaggio verso Somma Vesuviana durante la ricerca sul campo sui carnevali irpini del 1976 (con loro c'è Giorgio Vallone, un collaboratore del Museo delle Arti e tradizioni Popolari di Roma). Si parla dei cappelli di Pulcinella a tre punte visti a Mercogliano: De Simone rammenta che a Somma esistono le case a tre pizzi, mentre in un paese vicino Caserta c'è la torre a tre pizzi, a Castellammare la montagna a tre pizzi, che il personaggio di Razzullo ha il tricorno, probabile riferimento alle tre dita del diavolo. Altre maschere degne di nota sembrano essere quella del Pulcinella con un altro Pulcinella sulle spalle per certi versi simile alla Vecchia del carnevale, i personaggi delle quadriglie vestiti da cacciatori o militari, i diavoli con ornamenti di cavalli, una maschera con un'aquila in testa, la morte bianca con la faccia bianca e la morte nera con la faccia nera, il marinaio, la Zeza nera ecc. Ma si ragiona soprattutto sulla maschera che più di tutte li ha "sconvolti": quella della Grande Imperatrice, ovvero un anziano che suonava un cembalo (tamburo) vestito con un abito "regale" fatto di grano intrecciato e conchiglie, ed accompagnato da guardie vestite di paglia. Per i due ricercatori si tratta della cosa più bella vista negli ultimi anni di ricerche, tanto da procurargli una grossa emozione, difficile da descrivere. Si suppone che chi impersona la Grande Imperatrice sia un mitomane, un contadino che nel suo "delirio" costruisce un quadro principesco in cui muoversi con un fare aristocratico, ipotizzano una profondità rituale che esclude l'improvvisazione nella messa in scena del personaggio. Per la Rossi si tratta di qualcosa vicino ai culti orientali, che avrebbe a che fare con i rituali estivi, mentre De Simone sottolinea la centralità della vestizione con la paglia nei rituali carnevaleschi, e la presenza della maschera proprio ad Avellino dove il culto del grano è molto sentito. Si tratta di un modello di "alta religione", la Grande Imperatrice simboleggia a loro avviso la Grande Madre vestita di grano con i guerrieri intorno che le reggono il vestito. Per De Simone si tratta di una cosa ad "altissimo livello sacerdotale", estranea ad altre maschere tipiche, come la Zeza, che al confronto sarebbe una figura "decaduta". Sono determinati a cercare ad Avellino l'uomo che interpretava la Grande Imperatrice, e sono d'accordo sul farne l'immagine di copertina del Carnevale si chiama Vincenzo.

    Data: febbraio-marzo 1976

  • Durata: 22:58
  • Luogo: Somma Vesuviana
  • Provincia: Napoli
  • Regione: Campania
  • Esecutore: Roberto De Simone, Annabella Rossi, Giorgio Vallone: voci
  • Autore: Roberto De Simone, Annabella Rossi