Documenti sonori registrati da Roberto De Simone e Annabella Rossi a Montemarano (AV) nel 1975 durante il periodo del carnevale che nella cittadina avellinese si apre il 17 gennaio con la festa di Sant'Antonio Abate, ha il suo momento centrale nei tre giorni di domenica, lunedì e martedì grasso (che quell'anno cadeva l'11 febbraio) per poi chiudersi la domenica successiva (il 16ebbraio) con rappresentazione della morte di Carnevale. Per un’introduzione generale al Carnevale di Montemarano si rimanda in particolare a De Simone-Rossi 1974.
I documenti sonori raccolti nel 1975 riguardano esclusivamente tarantelle eseguite all'aperto (forse durante i tre giorni centrali del carnevale) che accompagnano la tipica danza processionale guidata dal Pulcinella (detto anche capor’abballo) che coinvolge molti montemaranesi che per l'occasione si mascherano e ballano disposti su due file in un determinato ordine di disposizione: i bambini poi gli adulti e soltanto alla fine i musicisti delle piccole bande. La danza, accompagnata dai tipici strumenti della tarantella montemaranese ovvero clarinetto (prima la ciaramella), fisarmonica (che probabilmente ha sostituito la zampogna) e tamburello, si snoda per le vie del paese, in particolare lungo il percorso che porta dal Ponte alla piazza e viceversa, durante il quale i partecipanti spesso gettano simbolicamente confetti e anisielli sugli spettatori. Le tarantelle documentate sono prevalentemente strumentali tranne un paio di casi (tracce 05 e 07) con interventi cantati sui tipici "testi-motivi" della montemaranese (si veda a tal proposito E. Bassano, Montemarano 1974). Diversi sono i momenti in cui emergono le urla collettive della folla danzante: secondo alcuni avrebbero una funzione apotropaica e liberatoria, per altri servirebbero a mantenere il passo quando la musica aumenta di velocità. Le registrazioni sono in alcuni casi frammentarie e l'audio di scrsa qualità.
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