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Archivio Sonoro

000 Paolo Apolito, Piazza di Pandola, frazione di Montoro Inferiore 1973

La raccolta riunisce i materiali registrati nel 1973 a Piazza di Pandola, una delle otto frazioni del comune di Montoro Inferiore (Avellino), durante il periodo di carnevale, ovvero dal 17 gennaio (giorno di S. Antonio Abate), continuando per tutte le domeniche successive, fino al Martedì Grasso (che quell’anno cadeva il 6 marzo), e documenta una delle più importanti "mascherate" di questo territorio, che si inscena nella piccola frazione per poi spostarsi anche nei paesi vicini. Della ricerca sul campo, svolta da un gruppo di studenti di antropologia dell’Università di Salerno coordinato da Paolo Apolito, si diede conto nel volume Carnevale si chiamava Vincenzo, curato da Annabella Rossi e Roberto De Simone e dato alle stampe quattro anni dopo. La "mascarata" o, come viene chiamata a livello popolare, 'a mascarata di Piazza di Pandola, secondo il racconto dei più anziani, era stata realizzta ininterrottamente (eccetto in tempo di guerra) fino al 1955, ma poi per quasi venti anni non si era più tenuta, soprattutto per una scarsa partecipazione dei giovani, i quali avrebbero dovuto fornire un ricambio generazionale nell’organizzazione e nell’esecuzione della stessa. Nel 1973, anche per questioni di rivalità verso due frazioni vicine (Borgo e Figlioli) che avevano riproposto la "mascherata", si era deciso di costituire un comitato e di lanciare un appello affinché la si potesse organizzare di nuovo anche a Piazza di Pandola, in modo da rivendicarne con orgoglio la "superiorità".
La "mascarata" del 1973 cominciava proprio a Piazza di Pandola il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate (che apre di solito le festività legate al carnevale), per poi spostarsi nelle domeniche successive, partendo sempre però dalla piccola frazione montorese, nei paesi vicini che ne facevano richiesta e che erano, per spazi disponibili e per gestione dell’ordine pubblico, più adatti ad ospitarla. In quell’anno furono visitati tra gli altri i paesi di Solofra, Torchiati e Mercato San Severino. La "mascarata" di Piazza di Pandola si contraddistingueva per la grande partecipazione popolare, coinvolgendo attivamente circa trecento persone di diversa estrazione sociale (contadini, operai, artigiani, impiegati, ecc.). Alla sfilata partecipavano per tradizione soltanto uomini, i quali si travestivano interpretando anche le maschere femminili. Le maschere storiche e più popolari erano "Pulcinella sopra la vecchia" (detta anche Pulecenella a cavallo ‘a quaresima) che secondo molti della zona sarebbe nata proprio lì a Piazza di Pandola, poi ’A vecchia c’a conocchia’a Zingara, il Giardiniere che lancia fiori e raccoglie tramite una scaletta le offerte in doni o in denaro del pubblico durante il tragitto, Pulcinella coi "Piccoli pulcinella" ecc. Ogni anno potevano aggiungersi però nuove maschere. Un’altra cosa tipica è lo ‘ntreccio, che però è diffuso anche in altri paesi (si veda la raccolta San Potito), che coinvolgeva diversi partecipanti i quali, disposti in fila, recavano in mano tralci di vite, ornati con nastri e fiori di carta multicolori, e ballavano formando diverse figure. Il primo e l’ultimo della fila venivano chiamati cap’ ru ball’ ì ‘nanz e cap’ ru ball’ ì rete (capo del ballo davanti e capo del ballo di dietro). Nel 1973 la sfilata delle varie maschere era accompagnata da una banda musicale che, però, non era di Piazza di Pandola ma era stata ingaggiata per l’occasione: si trattava della cosidetta piccola banda di Serino, altro paese dell’avellinese, dove si svolge peraltro un’altra "mascarata". Dopo il ballo, alcune maschere recitavano, oppure improvvisavano, alcune "parti": il Notaio, accompagnato dal suo servo leggeva il testamento di Carnevale e di Quaresima, Pulcinella faceva ‘a ‘mpruvvesata recitando battute estemporanee e vi erano infine una serie di macchiette legate ai mestieri, tra i quali si ricorda quella del pisciaiuolo, ovvero del pescivendolo.
Le tracce (che sono, purtroppo, in alcune parti, di pessima qualità sonora) riguardano principalmente momenti di interviste rivolte a vari protagonisti della "mascarata": gli organizzatori (brani 01, 02), le varie maschere e i partecipanti (da brano 03 a 08). Soltanto nell’ultima traccia (brano 09), dove si può ascoltare il suono en plein air della banda, si può avere anche un’idea sonora della sfilata del 1973 qui documentata. Molte dell’interviste risalgono alla domenica, il 9 febbraio del 1973, quando, secondo quanto si apprende dal volume Carnevale si chiamava Vincenzo, i partecipanti alla mascherata si stavano recando da Piazza di Pandola alle frazioni di Torchiati e San Pietro (che si trovano nel vicino comune di Montoro Superiore) per eseguire la sfilata, l’"intreccio" e le successive "parti" ovvero la tipica scaletta della "mascarata" che prevede appunto diversi momenti.

(106, 106A e 107)

  • Genere: Audio