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Archivio Sonoro

000 Marialba Russo, Santa Croce del Sannio 1974

Rilevazione sul campo effettuata da Marialba Russo (probabilmente accompagnata da altri ricercatori, nell'ambito del lavoro collettivo confluito nel volume Carnevale si chiamava Vincenzo) a Santa Croce del Sannio (Bn), il 26 febbraio (martedì grasso) del 1974.
Quell'anno il carnevale nella cittadina beneventana è stato caratterizzato essenzialmente da due rappresentazioni: la prima è quella dei "Mesi dell’anno" (per un’introduzione generale alla "Rappresentazione dei mesi" si rimanda a P. Apolito, Olevano sul Tusciano 1973). Il primo documento sonoro testimonia infatti la presentazione dei personaggi che interpretavano i Mesi i quali, secondo quanto riportato nel volume sopra citato, uscivano da una  sorta di capanna montata con un telone sopra un trattore. Il secondo documento riporta invece integralmente la "Rappresentazione dei mesi" che era in dialetto (con strofe di versi endecasillabi di lunghezza varia, massimo sei) ma che a differenza di altre documentate (ad esempio Olevano sul Tusciano oppure Galluccio) era soltanto recitata e non cantata. I personaggi erano dodici, uno per ogni mese, manca qui la maschera e il personaggio di Capodanno riscontrato invece nelle rappresentazioni di altri paesi (Olevano sul Tusciano o Galluccio).
La seconda messa in scena, che coinvolgeva in particolare la popolazione più adulta (a differenza dai "Mesi dell’anno" che sono stati, almeno per il 1974, rappresentati principalmente da giovani del paese) e che secondo le testimonianze sarebbe la più "tipica" e "antica" di Santa Croce del Sannio, è chiamata "la Pace". Quest’ultima avrebbe avuto origine nel '500 legata a precisi avvenimenti storici: le invasioni saracene che riguardarono direttamente Santa Croce del Sannio e altri comuni dell’area come Alife (in provincia di Caserta), Sepino e Boiano (in provincia di Campobasso).
Nella rappresentazione si inscenava una sorta di battaglia che si concludeva raggiungendo la pace. Due i protagonisti: il capitano cristiano e il capitano saraceno (detti anche capitano di sopra e capitano di sotto, perché si mettevano in determinate posizioni del paese), c’erano poi i corrieri che si muovevano sui muli e che portavano l'imbasciata da una parte all’altra, la donzella vestita di bianco (interpretata però da un uomo, poiché le donne non partecipavano, un po' per "tradizione" e un po' per l'atmosfera particolarmente severa che vigeva nel paese durante il periodo di carnevale), e altre maschere secondarie tipo le pacchiane: erano complessivamente tra le dieci e le dodici maschere (per ulteriori dettagli si veda A. Rossi, Interviste 1974). Il terzo e ultimo brano contiene un'intervista con un cittadino di Santa Croce del Sannio in cui si parla della "Pace" che si sarebbe rappresentata di lì a poco ma di cui purtroppo non viene fornita la documentazione sonora. Nella stessa intervista si fa infine riferimento ad una farsa teatrale organizzata dai giovani, che si sarebbe tenuta, sempre in quella giornata, nei pressi del municipio del paese.

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  • Genere: Audio