La raccolta si colloca nel più ampio lavoro d’indagine sul tarantolismo campano diretto da Annabella Rossi e confluito nel testo E il mondo si fece giallo. Le testimonianze, per lo più lunghe interviste a Giuseppe Di Dora, pastore morsicato due volte dalla tarantola, e ai suoi familiari, testimoni delle crisi e del malessere, restituiscono una serie di dati che attestano l’esistenza, i rituali, la visione e rappresentazione della tarantola in quest’area della Campania. L’informatore narra la propria esperienza di sofferenza, la visione del corpo e gli effetti del veleno, il trumiento, la simbologia del ragno e le varie tipologie di tarantole, il rimorso, l’inefficacia della medicina ufficiale e l’esclusiva possibilità risolutiva nella coreutica accompagnata dai "suoni". Le interviste forniscono inoltre descrizioni di alcune forme di malocchio e di ‘nciarmë, formule e azioni risolutive per contrastare e liberare dalle iatture.
(514-5, 267-67A 108826-915)