Roberto Leydi documenta la festa arborea di Accettura: in sottofondo l'ambiente sonoro, nella prima parte della raccolta i canti e le sonate, tipici della tradizione locale, alla zampogna a chiave o all'organetto; nella seconda parte, invece, predomina la Bassa Musica della città di Turi: era uso, venendo meno la disponibilità economica di ingaggiare una banda musicale, di chiamare un gruppo strumentale ridotto, comunemente noto come Bassa Musica, per accompagnare la festa.
La Bassa Musica, perlopiù di origine pugliese, esegue il repertorio da banda ma consta esclusivamente di una sezione ritmico-percussiva (tamburi, grancassa e piatti) e dell'ottavino a fori (non a chiavette) in sostituzione di flauto, clarinetto e tromba. La componente ritmico-percussiva risulta preponderante. Tra i brani eseguiti dalla Bassa Musica, spiccano quelli di musica leggera adattati, accanto ad altri tipici della cultura comunista e socialista.
Il Maggio di Accettura, celebrato in occasione della Pentecoste, risulta derivare da un culto agrario di origini pagane, secondo alcune ipotesi di epoca longobarda, sopravvissuto nell'adesione alla festa cristiana di San Giuliano, patrono del paese. Tra le rappresentazioni di culti arborei tutt'oggi esistenti nel sud Italia, costituisce l'esempio più fedele all'antica tradizione. Elementi fondamentali sono due alberi di tipo e provenienza differente. Il Maggio, cerro di alto fusto tagliato nel bosco di Montepiano il giorno dell'Ascensione, dopo essere stato privato dei rami e scortecciato, nella domenica di Pentecoste viene trasportato in paese con l'ausilio di oltre cinquanta coppie di buoi. La Cima, invece, è un agrifoglio tagliato nel bosco di Gallipoli-Cognato che viene trasportato a spalle dai ragazzi per circa 15 chilometri. Entrambi i trasporti durano l'intera giornata e sono accompagnati con suoni e canti di tradizione, tra grida di incitamento, esibizioni di forza fisica e frequenti soste per mangiare. Il Maggio e la Cima, rispettivamente simbolo del principio maschile e femminile, sono unite due giorni dopo, il martedì di Pentecoste, a simboleggiare il matrimonio degli alberi, rito propiziatorio di fertilità agricola. Nella piazza principale del paese, il Maggio è innalzato a forza di braccia dai maggiaioli. Lasciato momentaneamente a circa 75°, il suo innalzamento viene completato quando la statua di San Giuliano giunge in piazza durante il percorso processionale. A conclusione seguono altri festeggiamenti e prove di abilità come il tiro al bersaglio sulle targhette appese ai rami e infine vi è la scalata del Maggio, a mo' di albero della cuccagna ad opera dei più giovani e abili. Il Maggio, simbolo dell'identità culturale di Accettura tanto da richiamare in paese gli emigranti sparsi per l'Italia e per il mondo, è stato oggetto di numerosi studi scientifici e divulgativi.
Rccolta Basilicata 8 18BD245.
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000 Roberto Leydi, Accettura 1973
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