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Archivio Sonoro

000 Vincenzo Bassano, Nicola Martelli, Montescaglioso 20

La raccolta - insieme alle altre dedicate alla Settimana Santa di Montescaglioso - documenta i rituali legati al al Venerdì Santo e al Sabato Santo.
La sera del Venerdì Santo si assiste alla processione dei Misteri che probabilmente affonda le proprie radici nella dominazione spagnola. E’ un rito che ricorre in buona parte dei paesi e delle città del sud Italia, analogamente a quanto succede, con più sontuosità e dramma, nella Spagna meridionale. Dalle chiese escono le statue dei Misteri corrispondenti grossomodo alle stazioni della Via Crucis. Al rito partecipano le quattro confraternite di Montescaglioso, con una o più statue. La prima ad essere portata fuori è quella della Madonna Addolorata. La statua procede verso le altre chiese dove vengono prelevate varie raffigurazioni del Cristo: legato alla colonna; soccorso dalla Veronica; incoronato Re con la canna tra le mani; crocifisso; disteso morto; tra le braccia della Pietà. Chiude l’Addolorata seguita dalla celebre banda di Montescaglioso che intona solo marce funebri. La processione attraversa a passo lentissimo e dondolante le strade della città fermandosi in tutte le chiese. Nella Chiesa Madre il coro intona le Cantilene, un uso antichissimo ripreso da alcuni anni grazie ad un’attenta opera di recupero avviata dall’Arcipretura dei SS. Pietro e Paolo. Sono canti in cui la Madre piange la perdita del Figlio. Si ipotizza che gli spartiti o le composizioni provengano dal Convento delle Benedettine ove le monache nella più stretta clausura potrebbero aver elaborato nel corso dei secoli un complesso rituale devozionale. Dal Giovedì Santo tutte le campane tacciono e durante la processione del Venerdì risuona solo il sordo taccheggiare della trozz'l, uno strumento in legno sbattuto dal priore della confraternita a cadenzare il passo del lungo corteo. Le confraternite vestono l’abito tradizionale e solo in questa occasione i confratelli coprono il volto con il cappuccio a punta  mentre i portatori della croce e delle lampade cingono anche una corona di spine. SonoL’mamun che intimoriscono i più piccoli e nel corso dell’anno saranno evocati dalle mamme insieme al Cucibocca per indurre all’obbedienza i bambini. La processione rientra nelle chiese a notte fonda.
Il sabato, a mezzogiorno, veniva rappresentata nelle chiese la caduta dei Giudei che accompagnava la resurrezione di Cristo. Ad un certo punto della messa i presenti facevano tanto rumore imitando un terremoto e da dietro una tenda appariva la statua del Cristo risorto con le guardie giudaiche cadute per terra. Le campane che fino ad allora erano state in silenzio cominciavano a suonare a festa e in chiesa i presenti facevano un gran rumore battendo con le mani sui banchi di legno. Le donne che non avevano potuto partecipare alla messa, al suono delle campane, prendevano la scopa o un bastone e battevano forte vicino al muro e alle pareti per scacciare il maligno dalla propria casa. Si passava così a preparare il pranzo della Pasqua che prevedeva, oltre ai tanti dolci, la carne di capretto, le frittate con asparagi e salame, la pasta con la ricotta di capra, finocchi teneri, lattughe e castagne secche (testi di Orazia Cifarelli).
In evidenza nella raccolta le musiche bandistiche - le marce funebri per il Cristo Morto - che seguono la processione dei Misteri. Nei documenti la registrazione in forma di reportage (a microfono sempre acceso) delle funzioni liturgiche, i canti polivocali di tradizione durante i Sepolcri. Infine l’esplosione di gioia, con le musiche e lo scampanio dei campanili per la Resurrezione, il Sabato. 
(489-91, 108906)

  • Genere: Audio