La raccolta documenta una delle più interessanti forme di serenata del sud Italia. Contestualizzate nel periodo natalizio, la tradizione colloca l’uso delle serenate per cupa cupa l’8 dicembre, accompagnando tutto il periodo festivo fino alla vigilia dell’Epifania, quando compare il Cucibocca che, oltre a chiudere le bocche, chiude le feste. Le serenate erano portate sia dai ragazzi alle proprie fidanzate, che eseguite per amici e conoscenti; si intuisce come l’evento fosse un raffinato strumento comunicativo, espressione di una viva socialità.
Le registrazioni permettono una ricostruzione dell’intera azione, seguendo il percorso di un gruppo di suonatori per le strade di Montescaglioso, le suonate davanti alle porte, le soste in casa di amici e parenti. La forte connotazione ironica degli stornelli eseguiti, l’intenzione e l’enfasi espresse dai suonatori, più che una serenata d’amore e corteggiamento, sembrano rievocare l’antico charivari (in francese tradotto come chiasso, schiamazzo), una sorta di serenata burlesca diffusa nelle campagne francesi dal secolo XIV.
In queste registrazioni i suonatori utilizzano vari strumenti: centrale il cupa cupa ma anche l’organetto, il clarinetto, alcune bottiglie, un mortaio e altri oggetti; le formazioni strumentali potevano tuttavia arricchirsi di altri strumenti esterni alla tradizione. Anche i repertori non sono strettamente locali ma spaziano nei vari generi, oltre agli stornelli e ad alcuni canti natalizi della tradizione, sono infatti eseguiti ballabili e canzoni nazionali e internazionali.
(450-451, 108890)
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000 Vincenzo Bassano, Nicola Martelli Montescaglioso 18
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