Il Carnevale di Montescaglioso, detto Carnevalone, nasce nel mondo agro-pastorale e con esso si è trasformato nel corso degli anni. La giornata del Martedì Grasso prevede tre momenti fondamentali: la sfilata delle maschere; morte, funerale e rogo di Carnevalone; la cena finale.
All’alba c’è la vestizione delle maschere seguita dalla sfilata per il paese. I costumi, anticamente realizzati con pelli di animali, vennero in seguito creati con materiali diversi, disponibili sul momento, quali la tela di canapa o di juta, poi anche plastica, carta, cartoni, stoffa riciclata da vestiti in disuso. Al gruppo delle maschere appartengono precise figure tradizionali: la Parca apre il corteo roteando il lungo fuso tra le gambe della gente, quale simbolo della ruota del tempo che gira e della morte che prima o poi arriva; la Quaremma, lugubre figura vestita di nero e con in braccio un neonato, il Carnevalicchio, è la sposa di Carnevalone e, in maniera più o meno sguaiata, ferma tutti chiedendo offerte in natura e denaro. Il Carnevalone, vecchio intabarrato in un mantello nero, con in testa un grande cappello, chiude il corteo a cavallo di un povero asino; solitamente, sulle spalle di Carnevalone e sui fianchi dell'asino viene posto qualche cartello con perle di saggezza contadina condite da aspre critiche rivolte per lo più ai potenti. Numerosi, poi, sono i portatori dei campanacci, dai più grossi, battuti con l'ausilio del ginocchio, sino ai più piccoli. Probabilmente il loro suono ha uno scopo apotropaico, avendo l’intento di scacciare il vecchio, allontanare la sfortuna e le forze negative con il fracasso procurato. Al corteo, inoltre, appartiene anche un caprone vero e proprio che, legato ad una robusta fune e controllato da una resistente maschera, raffigura le forze primordiali della natura che è in procinto di risvegliarsi, ma soprattutto rappresenta quanto di demoniaco è insito nel carnevale.
Durante la sfilata, ricca di chiasso e scherzi, si raccolgono offerte in denaro e natura, anche attraverso l’ausilio di barattoli e cesti posti in cima a lunghe pertiche per raggiungere chi sta al balcone. A fine mattinata si fa la conta degli incassi che serviranno per la lunga cena che avrà luogo nella notte che, in realtà, già appartiene alla Quaresima. A notte fonda, poco prima della mezzanotte, si avvia il corteo funebre di Carnevalone opportunamente sostituito da un pupazzo posto in una bara di cartone. Il corteo viene aperto da strani personaggi, quali fattucchiere, frati ubriachi e incappucciati, stregoni, e seguito da numerose altre maschere, tra cui la Quaremma piangente. A mezzanotte in punto, la campana più grande della Chiesa Madre scandisce i quaranta rintocchi che segnano l'inizio della Quaresima. A tale segnale, Carnevalone viene arso sul rogo. Successivamente ha luogo la grande cena nella quale saranno consumati cibi e bevande raccolti durante la giornata o acquistati con le offerte in denaro racimolate.
(40-43, 469-477)
Ti trovi qui:Archivio Sonoro | Archivio Sonoro Basilicata | Fondo Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia | Vincenzo Bassano, Nicola Martelli, Montescaglioso 12 | 000 Vincenzo Bassano, Nicola Martelli Montescaglioso 12
000 Vincenzo Bassano, Nicola Martelli Montescaglioso 12
- Genere: Audio