La raccolta documenta i rituali legati alla Domenica delle Palme quando, a Montescaglioso, i giovani appena fidanzati portavano in chiesa palme e ghirlande fatte con foglie di olivo e al centro vi appendevano gli ori da regalare alle fidanzate. Ancora oggi, nella chiesa Madre, il giorno delle Palme le coppie che devono sposarsi nello stesso anno solare vengono chiamate sull’altare e partecipano alla processione dopo la celebrazione della messa. Il Giovedì Santo i riti prevedono l'ufficiatura della messa con la distribuzione del pane a simboleggiare l’Ultima cena. In serata cominciano le processioni per visitare tutte le chiese ove in sontuosi apparati baroccheggianti sull’altare è stato allestito il Sepolcro. L’ostia è esposta racchiusa in una teca d’oro circondata da drappi e germogliature ottenute dalle donne con grano e legumi lasciati germinare in poca acqua ma senza luce. Nella stessa serata o il Venerdì Santo, nelle chiese delle confraternite si celebrava L’chrialist’: il canto di salmi in presenza di tredici candele infisse in un triangolo. Ai lati gli apostoli, al vertice il Cristo. Ad ogni passaggio del rito si spegneva una candela, finchè spenta l’ultima, nella chiesa calava il buio ed i presenti sbattevano inginocchiatoi e quant’altro ad imitazione del terremoto che accompagnava la morte del Cristo sul Golgota (testi di Orazia Cifarelli).
Seguono i canti in latino nella Chiesa Madre, la benedizione delle palme, la messa solenne. Le interviste descrivono i riti della Settimana Santa. Nei documenti la registrazione in forma di reportage (a microfono sempre acceso) delle funzioni liturgiche, con gli interventi dei sacerdoti officianti, e i canti polivocali di tradizione.
(481-3, 108903)
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000 Vincenzo Bassano,Nicola Martelli, Domenica della Palme 1977
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