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12 La pesca dell’anello

  • Genere: Audio
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  • Descrizione:

    Si presume un'origine tutta italiana di questa ballata che, diffusa attraverso i fogli volanti ottocenteschi, trova nel testo una relazione sia con la canzone cinquecentesca della Girometta (Leydi, 1978, n. 78), sia con la leggenda meridionale di Cola-Pesce. Il canto appartiene, secondo la catalogazione del Nigra (66), alla serie lieta delle barcarole italiane che, contrapposte a quelle dolenti delle canzoni francesi in cui si vede annegare il pescatore, terminano o con il matrimonio o con l'incontro amoroso. Il tema qui proposto è comune a quello delle lezioni edite da Bronzini (1961, pp. 51-56) raccolte nel teramano, nel pescarese e nell’aquilano. Interessante è il confronto con la variante pennese (E. Nobilio, 1962, n. 257) che, pur se priva del finale, descrive la parte in cui la fanciulla offre per il ritrovamento dell’anello una veste di trentasei colori cucita da trentasei sarti, un palazzo con trentasei balconi, un letto con trentasei coperte e trentasei cuscini. Una variante analoga edita come Annine è stata documentata da Finamore (ATP, 1882, p. 90).
    Per un confronto si rimanda ad altre varianti eseguite dalle cantrici del Gran Sasso e da Carmela Di Febo (fondo Di Silvestre).
    Il metro è costruito su settenari piano–tronchi con la ripetizione a metà di ciascun distico del verso "Napulë bellë e fiori d’amò". La melodia in tonalità maggiore poggia su un ritmo ternario.

    La registrazione è stata effettuata tra il 1968 e il 1970.

  • Durata: 02:36
  • Luogo: San Giorgio di Montorio al Vomano
  • Provincia: Teramo
  • Regione: Abruzzo
  • Esecutore: Maria (69 anni): voce
  • Autore: Pigliacelli, Ciapanna