Il canto dei dodici mesi, da non confondere con il canto del maggio, veniva eseguito a carnevale e suggellava la rinascita del cosmo e della natura. L'esecuzione poteva essere anche in forma drammatizzata in cui erano coinvolti tredici cantori. Il primo a cantare è l'anno, padre dei dodici figli; a seguire tutti i mesi cantano ciascuno la propria strofa. Il testo poetico presenta strofe di quattro versi di ottonari, novenari e decasillabi piani. La melodia in tonalità maggiore poggia su un ritmo binario puntato con terzine (saltarello lento).

La registrazione è stata effettuata in data sconosciuta (1968-1970).

La registrazione è stata effettuata in area teramana.