01 Nel Sud di Ernesto De Martino. Prima puntata
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Clara Gallini spiega come, nel ripercorre i rapporti tra De Martino e il documentario etnografico italiano, si voglia sottolineare la profonda influenza esercitata dal ricercatore ben oltre l'ambito strettamente antropologico: coinvolto come consulente scientifico o autore dei testi in alcuni documentari, De Martino finì con l'orientare l'opera di un nutrito gruppo di cineasti che hanno documentato l'esistenza di una cultura propria delle classi subalterne, secondo una linea di pensiero che unisce idealmente Gramsci e Pasolini.
Si introduce Nascita e morte nel meridione, girato da Luigi Di Gianni a San Cataldo nel 1959, che ripercorre, "dalla culla alla bara", le forme di vita di un paese lucano.
Dedicato a un singolare rito agricolo, residuo delle antiche civiltà religiose mediterranee, è invece La passione del grano, opera del 1960 ambientata a San Giorgio Lucano in cui il regista, Lino del Fra, si avvale della consulenza scientifica di De Martino, autore anche dei testi.
La denuncia dei "rapporti di produzione", attualizzata nel rito lucano, lascia il posto alla rappresentazione di diversi legami sociali nel terzo documentario della puntata, Stendalì (Suonano ancora), di Cecilia Mangini che, ancora nel 1959, rintraccia pratiche di lamento funebre a Martano, nella Grecìa salentina.
Con testi di Pier Paolo Pasolini, andato in Salento per studiare testi giudicati "tra le più alte forme di poesia popolare", la fotografia di Giuseppe De Mitri, le musiche di Egisto Macchi, la voce narrante di Lilla Brignone, il documentario, ispirato da Morte e pianto rituale di De Martino, indaga una pratica rituale che, di origini antichissime e ancora viva in Salento fino ai primi anni Sessanta, doveva favorire il viaggio nell’aldilà dell’anima del defunto del quale, tra canti rituali e lamentazioni, si decantavano meriti e virtù.
Il rito si svolge secondo un'accurata e meticolosa gestualità per cui le prefiche cadenzano la tensione interna al rito con movimenti del corpo, del capo, delle mani che agitano fazzoletti bianchi: gestualità efficacemente rappresentata nel film con un coinvolgente uso delle tecniche cinematografiche, che restituiscono la struttura piramidale dei canti di morte, sottolineata peraltro dalla riscrittura poetica dei testi popolari da parte di Pasolini. Il documentario è stato pubblicato in allegato a un volume, a cura di Mirko Grasso e con prefazione di Goffredo Fofi, da Kurumuny edizioni nel 2005. - Durata: 39:54
- Data: Giovedì, 03 Novembre 1977
- Luogo: Roma, San Cataldo, San Giorgio Lucano, Martano
- Autore: Luca Pinna