13 Presentazione della sceneggiata Angeleca e Juanne
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Un giovane presentatore riassume la trama della sceneggiata Angeleca e Juanne che sarà rappresentata in piazza. E’ la storia di due giovani, Giovanni e Francesco, innamorati della stessa donna, Angelica, figlia unica. Il padre di lei vorrebbe un genero benestante e tra i due preferisce Francesco. Angelica ama Giovanni, non ricco, ma suo amico d’infanzia. Il padre manda da lei per convincerla una vecchia sensale che interceda per Francesco. Angelica la manda via. Il padre vuol obbligare la figlia a sposare Francesco, così Angelica chiede tre anni di tempo prima di sottomettersi al suo volere. La vecchia invita Francesco a portare ricchi doni alla promessa sposa. Angelica va in chiesa per la promessa d’amore, ma con un cartello confida a tutti le sue pene d’amore. Giovanni alla lettura del cartello sviene ferendosi. Decide quindi di emigrare. Un frate lo incontra e gli chiede il motivo della partenza e lui dice di non avere né madre né un nome. Il frate lo invita a prendere i voti in convento. Giovanni accetta e invia i suoi indumenti nel suo paese per far credere di essere morto. Angelica piange, si dispera e col tempo si ammala. Francesco attende le nozze, mentre Giovanni torna in incognito come frate predicatore. Riesce a incontrare Angelica senza scoprire la sua identità, per poi farsi ospitare dalla vecchia nonna. La nonna, riconosciutolo, va da Angelica e le svela il fatto. Prendono accordi per il giorno del matrimonio e la nonna farà in modo che Giovanni passi vicino alla chiesa. Durante il matrimonio Angelica vede in un angolo il suo Giovanni. La nonna consiglia Angelica di fingersi malata e di non cenare con gli altri commensali alla cena dopo il matrimonio. Francesco, la vecchia sensale e il padre di Angelica moriranno infatti avvelenati. Giovanni, Angelica e la nonna scappano con i cavalli e l’argenteria, nella notte. Il commento dei compaesani sarà che le cose fatte con la forza portano al male. Il presentatore dice che il Poeta (autore del testo) spiega la sua morale: le donne sono volubili e non devono sposarsi contro la loro volontà. La sceneggiata fu scritta da Beppe Palazzo il 19 marzo 1822. La storia è presente anche in Basilicata ed è stata raccontata, in dialetto lucano, da Beatrice Magnello, contadina di Acerenza (n. 1906) ad Antonio Giuseppe Saluzzi nel 1980.
- Durata: 07:14
- Data: Domenica, 04 Febbraio 1979
- Luogo: Biccari
- Provincia: Foggia
- Regione: Puglia
- Esecutore: Anonimo: voce
- Autore: Paola Sobrero